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“Un cuore per l’Ucraina”, partito da Montevago bus umanitario: porterà farmaci e tornerà con profughi (VIDEO)

E’ partito oggi da Montevago (Agrigento) il bus umanitario che porterà in Polonia un carico di medicine e beni di prima necessità e che tornerà in Sicilia con a bordo una quarantina di profughi ucraini. L’iniziativa “Un cuore per l’Ucraina” è promossa dal comune di Montevago in collaborazione con l’associazione di volontariato “A Cuore Aperto”, che da diciotto anni è impegnata in progetti di assistenza sanitaria e all’istruzione in Tanzania. Collaborano altre associazioni del territorio che si sono mobilitate per la raccolta solidale che ha coinvolto in questi giorni anche le comunità di Santa Margherita Belìce, Burgio e Ribera. Medicinali e prodotti per bambini saranno consegnati a Lublino a un medico dell’ospedale di Sumy, tra le città ucraine sotto assedio, dove solo ieri, con l’apertura dei corridoi umanitari, è stato possibile per le agenzie umanitarie far arrivare i primi aiuti.

Donne, bambini e anziani in fuga dalla guerra troveranno ospitalità nel piccolo centro belicino dove alcuni cittadini, rispondendo all’appello del sindaco Margherita La Rocca Ruvolo, hanno messo a disposizione gratuitamente delle abitazioni autonome e ben arredate. Punto di riferimento per l’identificazione dei profughi, tramite le autorità ucraine, il parroco polacco don Sebastian Kondzior, per diversi anni cappellano ospedaliero al Policlinico Tor Vergata di Roma.

“Di fronte a un’emergenza umanitaria di questa portata, la comunità di Montevago – dice il sindaco Margherita La Rocca Ruvolo – ha sentito forte la necessità di fare la propria parte, così come del resto stanno facendo in tanti in tutta Italia e anche nell’Agrigentino. Un’iniziativa che è nata dalla collaborazione tra amministrazione comunale, associazioni di volontariato e cittadini, tutti coinvolti nella condivisione di un progetto di solidarietà consapevoli delle responsabilità e degli impegni che questo comporta. Sappiamo bene – aggiunge – che l’accoglienza di decine di persone scappate dalla guerra richiede da parte di tutti, ognuno per il proprio ruolo, una grande assunzione di responsabilità. Ma sappiamo anche che non potevamo tirarci indietro di fronte alle disperate richieste di aiuto di tante persone che da un giorno all’altro, senza avere nessuna colpa, sono state costrette dalle bombe a lasciare le loro case e a fuggire dalla loro terra senza sapere quale sarà il loro futuro e quello dei loro cari. Faremo di tutto per far sentire i fratelli ucraini parte integrante della nostra comunità e per tentare di alleviare le sofferenze della guerra. Ringrazio tutti i cittadini, le associazioni e i volontari che stanno collaborando con grande spirito di solidarietà”.

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“Un cuore per l’Ucraina” (VIDEO)

“Un Cuore per l’Ucraina” è il nuovo progetto di assistenza umanitaria che vede coinvolta l’associazione di volontariato “A Cuore Aperto” insieme al comune di Montevago e altre associazioni del territorio. L’associazione “A Cuore Aperto”, presieduta dal cardiochirurgo Giovanni Ruvolo, in particolare, si farà carico delle spese per il pullman che porterà beni di prima necessità e medicinali in Polonia, al confine con l’Ucraina, e ritornerà con a bordo quarantacinque donne e bambini in fuga dalla guerra che saranno accolti a Montevago grazie a cittadini del posto che hanno messo a disposizione le loro case.
“E’ in corso un’emergenza umanitaria senza precedenti nel cuore dell’Europa e ognuno, come può, è chiamato a fare la propria parte. Nel nostro piccolo – dice il cardiochirurgo Giovanni Ruvolo, presidente di ‘A Cuore Aperto’ – stiamo cercando di dare il nostro contributo per salvare vite di donne e bambini, anche in questa occasione è fondamentale la collaborazione fra enti, associazioni e volontari. Un ringraziamento va ai nostri sostenitori che con il loro contributo ci permettono di poter portare avanti le nostre attività in Tanzania, in Sicilia e, in questa occasione, in favore della popolazione ucraina con l’auspicio che possa finire al più presto questa terribile guerra, ingiusta e sbagliata come tutte le guerre in ogni parte del mondo”.
“A Cuore Aperto” ha già ricevuto una donazione di 5.000 euro per l’acquisto di medicine. E’ possibile sostenere le attività dell’associazione di volontariato con una donazione: Iban IT22G0200883140000103513304

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Volontariato tra Sicilia e Africa, il 5×1000 alla onlus A Cuore Aperto presieduta dal prof Ruvolo

Il cinque per mille (5×1000) indica una quota dell’imposta Irpef, che lo Stato italiano ripartisce tra enti che svolgono attività socialmente rilevanti. Il versamento è a discrezione del cittadino-contribuente, contestualmente alla dichiarazione dei redditi. Ogni contribuente che effettua questa scelta destina all’ente da lui prescelto il cinque per mille delle proprie imposte effettive: quindi la firma di un contribuente ad alto reddito comporta un trasferimento di fondi maggiore rispetto alla firma di un contribuente a basso reddito.

Destinatari del 5 per mille dell’Irpef sono le organizzazioni di volontariato e non lucrative di utilità sociale (Onlus), le associazioni di promozione sociale, le associazioni sportive dilettantistiche e le altre associazioni e/o fondazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’art. 10, comma 1, del decreto legislativo 460/97, al sostegno delle attività sociali svolte dal Comune di residenza. Il finanziamento può essere anche a sostegno della ricerca scientifica e dell’università; della ricerca sanitaria, nonché al finanziamento delle attività che tutelano o promuovono i beni culturali e paesaggistici.

Tra le associazioni onlus dell’Agrigentino a cui può essere destinato il 5 per mille dell’Irpef l’associazione onlus A Cuore Aperto, presieduta dal cardiochirurgo Giovanni Ruvolo, impegnata in progetti di assistenza sanitaria, all’istruzione e alla formazione tra la Sicilia e la Tanzania. Il contribuente potrà far valere tale donazione apponendo la firma nel settore: “Sostegno del volontariato, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni e fondazioni” del modello della dichiarazione dei redditi. Nello spazio sotto la firma è necessario, inoltre, indicare il codice fiscale dell’associazione onlus “A cuore aperto”. Codice fiscale: 97172180826.

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Medici volontari in Tanzania, Ruvolo: ”La sanità è un diritto per tutti, anche per i più poveri”

Sono tre i grandi amori della sua vita: la famiglia, la professione e l’Africa. Proprio per l’Africa da anni ormai spende il suo cuore colmo di generosità e di professionalità perché è un cardiochirurgo di fama nazionale ed oltre. Parliamo di Giovanni Ruvolo, riberese di origini, dal 2014 direttore dell’unità complessa di cardiochirurgia dell’università Tor Vergata di Roma, il quale ogni anno trascorre le sue vacanze come benefattore, con i volontari dell’associazione onlus «A cuore aperto», costituita nel 2001, e con un nutrito gruppo di medici volontari, in Tanzania dove è impegnato ad Ipogolo, un villaggio nei pressi di Iringa, nel centro-sud della nazione africana, presso la missione cattolica “Comunità Cristiani nel Mondo” e in collaborazione del vescovo di Iringa mons. Tarcisio Mgalelakumtwa. In Africa, dove il cardiochirurgo e i suoi colleghi vanno quasi ogni anno, con oltre 10 ore di volo e con altrettante ore di viaggio in pullman o in auto per raggiungere Ipogolo, l’associazione, coordinata da Margherita La Rocca, psicologa e docente, moglie di Giovanni Ruvolo, dal 2005 è artefice di iniziative socio-sanitarie ed umanitarie gratuite e di sostegno all’istruzione e alla formazione soprattutto dei ragazzi. «Crediamo fermamente che la sanità sia un diritto per tutti, anche per i più poveri, per quelli che non possono arrivare in posti lontani per curarsi – ci dice da Roma il prof. Ruvolo, già artefice di migliaia di interventi cardiochirurgici e in particolare nel 2015 dell’impianto di una valvola biologica mitralica per via transcatetere a cuore battente – è un momento particolarmente delicato in tutta Europa, c’è un rifiuto netto dei migranti, di coloro che arrivano particolarmente in Italia e in Sicilia perché fuggono da paesi africani. Lottiamo per il diritto alla salute, alla solidarietà sociale e per la libertà». L’associazione, con il progetto «Un cuore per Ipogolo» ha contribuito alla ristrutturazione del dispensario della «Comunità Cristiani nel Mondo» che è dotato di un ambulatorio di cardiologia, attrezzato con due ecografi, donati del professore tedesco Bernard Mumm. Sono stati acquistati apparecchi per emocromo, per esami ematochimici e alcuni elettrocardiografi e anche un terreno adiacente per un ampliamento del dispensario. E’ in piena attività il progetto «Running doctors» perché, in attesa che si formino in loco medici ed infermieri, dato che la gente non può raggiungere gli ospedali lontani, l’associazione ha pensato di portare la salute, la prevenzione e le cure nei villaggi e nelle missioni sparse nella vasta regione. I Lions Club della IX circoscrizione Sicilia, provincia di Agrigento, hanno invece donato 30 mila euro con i quali è stato acquistato un fuori strada Toyota che permette ai dottori volontari, Giovani Ruvolo, Margherita La Rocca, Paride Giannantoni, Andrea Farinaccio, Amedeo Vaccaro, Linda Pisano, al giornalista Calogero Giuffrida e ad altri medici del tutto volontari, di raggiungere con il mezzo i villaggi sperduti della Tanzania del Sud, percorrendo ogni volta circa 2000 chilometri con oltre 250 elettrocardiogrammi ed ecocardiogrammi realizzati. E’ pronta, realizzata dalla «Comunità Cristiani nel mondo» la nuova scuola materna ad Ihimbo, nel distretto di Kilolo, per la bontà di tanti agrigentini, ma soprattutto grazie alla donazione di mons. Calogero Lupo, già parroco della chiesa di San Vito di Agrigento e della sua famiglia. Don Saverio Pititteri ha seguito i lavori. «La scuola materna – dice – ospiterà 80 alunni, 40 maschi e 40 donne, ed è stata già costruita pure una casa per le suore». «Con l’associazione – precisa il cardiochirurgo Giovanni Ruvolo – contribuiremo all’acquisto degli arredi, banchi, sedie, cattedre, arredi per il refettorio e per la casa delle suore. Continuano ad arrivare donazioni di imprese, aziende, associazioni, gruppi di volontariato, medici e di operatori della sanità, comuni cittadini e tanti giornalisti che hanno diffuso ampiamente le iniziative dell’associazione, fondata a Favara da madre Margherita Riolo e da mons. Giuseppe Di Marco». Grazie all’intervento della Rotary Foundation, c’è il progetto di ampliamento del dispensario di Ipogolo. L’avv. Giovanni Vaccaro di Sciacca, past governatore e presidente della commissione distrettuale del Rotary, si sta adoperando in tal senso. Il «Progetto studenti» conta oggi 250 ragazzi, infermieri, tecnici di laboratorio, medici, archivisti che sono sostenuti economicamente in parte dall’associazione e in parte da singoli benefattori che prendono in adozione gli studenti per tutta la durata del corso di studi. Si può donare il 5 per mille all’associazione «A cuore aperto», codice fiscale 97172180826 oppure altre offerte possono essere indirizzate a «Un cuore per Ipogolo» sul conto corrente postale n. 58891946 oppure al conto corrente bancario IT 12T0200883140000103513256. «Il sogno che vorremmo realizzare al più presto – ci dice Giovanni Ruvolo – è la realizzazione di un poliambulatorio, accanto al vecchio dispensario, un centro sanitario in cui si possa fare gratuitamente formazione e prevenzione sanitaria, specialmente per combattere l’AIDS, flagello del centro-sud della Tanzania». Singolare la considerazione del radiologo volontario Lillo Restivo: «L’unica paura da avere quando vieni in Africa – precisa – è l’amore, è strabordante. La differenza tra noi e loro è sostanziale: noi cosiddetti bianchi, ospiti della loro terra, veniamo venerati; viceversa noi, nella nostra terra, in Europa, li respingiamo e spesso li insultiamo». Enzo Minio Da: LA SICILIA
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Salute e volontariato, medici A Cuore Aperto in ”missione” a Tor Bella Monaca

Proseguono a Roma le iniziative di volontariato sociale e sanitario promosse dall’associazione onlus A Cuore Aperto presieduta dal cardiochirurgo siciliano Giovanni Ruvolo. La nuova giornata di prevenzione delle malattie cardiovascolari si è svolta ieri al centro Caritas “Santa Giovanna Antida” della parrocchia di Santa Maria Madre del Redentore nella frazione di Tor Bella Monaca. Ad effettuare le visite cardiologiche gratuite ai più bisognosi sono stati i medici Giovanni RuvoloLinda PisanoClaudia Altieri e Daniele Trombetti. Iniziative come questa sono state promosse in questi anni in molti comuni della provincia di Agrigento e a Roma. Nella Capitale la prima tappa è stata la Casa di Riposo Opera Pia “Nicola Calestrini”, poi la Casa della Misericordia nel quartiere Borghesiana, e adesso il centro Caritas di Tor Bella Monaca dove nei prossimi mesi verrà promossa anche un’iniziativa ad hoc per le visite ai bambini. “A Roma così come in Sicilia e in Tanzania, è per noi motivo di grande soddisfazione – ha detto il cardiochirurgo Giovanni Ruvolo, presidente di A Cuore Aperto – mettere il nostro tempo e le nostre competenze professionali al servizio delle persone che hanno più bisogno. Fare rete è fondamentale nel volontariato e per questo siamo molto contenti dei rapporti di collaborazione che abbiamo avviato in questi anni con diverse associazioni onlus con l’obiettivo di poter dare una mano d’aiuto a chi non ha la possibilità di avere accesso a visite specialistiche e cure mediche”.
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Salute, nuova giornata di prevenzione ”A Cuore Aperto” a Roma

Nuova giornata di prevenzione della malattie cardiovascolari promossa dall’associazione onlus A Cuore Aperto a Roma. L’iniziativa, che si è svolta oggi nella Casa della Misericordia nel quartiere Borghesiana, è stata promossa in collaborazione con don Sebastiano Zcondzior, sacerdote del policlinico Tor Vergata e da don Luca Centurioni, parroco della parrocchia Santa Maria della Fiducia. Ad eseguire gli screening cardiologici gratuiti ai più bisognosi i cardiochirurghi Giovanni Ruvolo e Linda Pisano e la cardiologa Claudia Altieri. Sabato prossimo è in programma una nuova giornata di assistenza sanitaria gratuita sempre a Roma alla Caritas della parrocchia Santa Maria redentrice. “E’ per noi un piacere poter collaborare con le associazioni di volontariato e le parrocchie, non solo in Sicilia ma anche a Roma, per tentare di dare una mano di aiuto a chi ha più bisogno”, ha detto il cardiochirurgo Giovanni Ruvolo, presidente dell’associazione onlus A Cuore Aperto da anni impegnato in progetti di volontariato sociale tra la l’Italia e l’Africa.
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Al prof Giovanni Ruvolo il Premio Karkinos 2018 per la Medicina

Assegnato al cardiochirurgo riberese Giovanni Ruvolo il Premio Karkinos 2018 per la Medicina. Il Premio Karkinos promosso dall’associazione “Antiche Tradizioni Popolari”, giunto quest’anno alla terza edizione, viene assegnato alle eccellenze del territorio in vari settori. La cerimonia di premiazione è stata celebrata ieril 15 dicembre alle ore 17:30 allo Spazio Temenos di Agrigento. Giovanni Ruvolo è attualmente direttore dell’Unità Operativa Complessa di Cardiochirurgia del Policlinico di Tor Vergata, nonché professore ordinario di Cardiochirurgia nella facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Tor Vergata; è presidente dell’associazione onlus A Cuore Aperto che da 14 anni si occupa di progetti per l’assistenza sanitaria ai più bisognosi e sostegno per l’istruzione e la formazione tra la Sicilia e la Tanzania. A consegnare il premio è stato il sindaco di Agrigento Lillo Firetto. Nel VIDEO le motivazioni del premio
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Il sogno di Muna e Alex: diventare medici e aiutare gli altri in Tanzania

Assistenza sanitaria ma anche sostegno all’istruzione e alla formazione nell’ambito del progetto “Un Cuore per Ipogolo” che l’associazione onlus A Cuore Aperto porta avanti in Tanzania in collaborazione con la Comunità Cristiani nel Mondo, grazie al quale Alex e Muna, due giovani diciottenni di Iringa, possono quest’anno cominciare gli studi all’università di medicina. Tra le volontarie in Africa anche Margherita La Rocca Ruvolo, psicoterapeuta, deputata all’Ars e sindaco di Montevago, autrice del libro “L’uomo e dintorni” in cui studia, tra l’altro, etnie e tribù africane tra religione e magia. E’ lei che segue personalmente i progetti per la formazione scolastica e professionale portati avanti con i bambini e i ragazzi adottati a distanza, mentre i medici si occupano dell’assistenza sanitaria ai più bisognosi e gli altri volontari si dedicano a diverse attività di animazione per i bimbi in questo piccolo villaggio africano. “La nostra attività, ormai da quattordici anni – spiega Margherita La Rocca Ruvolo – mira alla formazione sul posto di questi ragazzi, di coloro che chiedono di poter proseguire negli studi per costruire un avvenire diverso, un futuro migliore. Io credo che questa sia stata l’arma vincente, la proposta veramente innovativa di una piccola associazione onlus come A Cuore Aperto. I ragazzi che abbiamo fatto studiare in questi anni sono più di duecento, adesso si colgono con mano i frutti del lavoro fatto. Li conosciamo tutti, sappiamo che quasi tutti lavorano nel mondo sanitario come infermieri, tecnici di laboratorio, ci sono anche dei medici. Ora – aggiunge – inizia una nuova sfida con i ragazzi più piccoli, quei ragazzi che fino a dieci, fa erano bambini di scuola elementare e che ora cominciano ad andare all’università. Come Alex e Muna, due ragazzi orfani che abbiamo seguito sin da piccoli e adesso cominciano il percorso universitario in medicina, l’augurio è che possano coronare il loro sogno di diventare medici e lavorare per il loro Paese. Noi glielo diciamo sempre: se studiate lo fate per la vostra gente, se andate avanti non dovete dimenticarvi di chi rimane indietro. Il lavoro fatto in questa maniera può avere un significato, questo è l’altro messaggio che passa attraverso la presenza dei medici che vengono con noi in una terra così lontana. Torneremo la prossima volta e speriamo – conclude – di trovare i risultati di quello che è stato fatto, ma soprattutto vedere che questa gente, se ha la possibilità di restare nella propria terra, di essere aiutato negli studi, non chiede di andare via, chiede di restare qui, di poter migliorare le proprie condizioni di vita. E non c’è nulla di male se, invece, chi non può migliorare in Africa le proprie condizioni di vita cerchi luoghi migliori per poterlo fare”. “Ci commuoviamo quando vediamo questi due ragazzi che abbiamo adottato sin dalla tenera età, quando avevano 4-5 anni. Li abbiamo sostenuti alle scuole elementari, alle scuole secondarie e adesso iniziano il corso di laure in medicina”, dice il prof Giovanni Ruvolo, presidente della onlus A Cuore Aperto. “Questi ragazzi – aggiunge – vivono ancora nelle case di fango e paglia e fra tre anni completeranno la prima parte degli studi in medicina e questo per noi è una grande soddisfazione per aver dato a questi ragazzi, che non avevano nessuna speranza di studiare e di formarsi, la possibilità di diventare medici e aiutare gli altri in questo territorio così lontano”. Tra gli altri volontari Lara Pasquali, Lillo Restivo, Mattia Perri e Amedeo Vaccaro. “Sono partito dall’Italia – racconta il tecnico radiologo Lillo Restivo – con tante paure addosso – malaria, tifo, colera – ma l’unica paura da avere quando vieni in Africa è l’amore, è strabordante, quasi non sai di averne cosi tanto ed invece, paradossalmente, nel posto più povero del mondo, scopri di avere tanto amore dentro di te. La differenza fra noi e loro è sostanziale: noi bianchi (Mzungu nella loro lingua), ospiti nella loro terra, veniamo venerati; viceversa, noi, nella nostra terra, spesso li insultiamo. E’ insensato, oltre che pericoloso, tutto questo dire io sono bianco, tu sei nero. Siamo tutti esseri umani, questa è la cosa che conta. Ho imparato che si può essere grandi anche da piccoli. Ho imparato che si può essere felici anche e soprattutto nella povertà”. “Ho provato emozioni incredibili che non pensavo di provare”, dice l’avvocato Lara Pasquali. “Meravigliosi i tantissimi bambini che sbucano da tutte le parti e che giocano con niente. Per esempio, mi sono messa a giocare inventando una filastrocca, mi sono subito ritrovata in mezzo a quaranta bambini che volevano darmi la mano per giocare. Questo – ha aggiunto – è qualcosa di straordinario che penso che solamente l’Africa ti possa regalare, perché la semplicità che si trova qui, senza sovrastrutture, senza nessun tipo di vincolo, legato magari a quello che i mass media comunicano, è un’esperienza veramente unica”. Da: comunicalo.it